DIDARUBRICA: “A SCUOLA CON LE EMOZIONI”

DIDARUBRICA: “A SCUOLA CON LE EMOZIONI”

DIDARUBRICA: “A SCUOLA CON LE EMOZIONI”

Ultimo appuntamento con la DIDARUBRICA, un momento di informazione per genitori, insegnanti e ragazzi con il quale il Centro DIDA cerca di chiarire i dubbi e rispondere alle domande che ci vengono poste durante le nostre attività quotidiane.

L’apprendimento è un processo complesso. Molte ricerche scientifiche sottolineano l’importanza degli aspetti cognitivi di tale processo che vanno di pari passo con tutti quei fattori emotivi che incidono profondamente sullo sviluppo individuale: emozione e cognizione sono due facce della stessa medaglia.

Tanti bambini possono incontrare momenti di difficoltà a scuola e queste difficoltà possono incidere sulla prestazione e sul rendimento scolastico, provocando problemi di adattamento e di autostima.

Facciamo un esempio: se uno studente apprende determinati contenuti scolastici attivando i sistemi della paura, ogni volta che verranno ripescati dalla memoria si attiverà il vissuto emotivo corrispondente, poiché apprendimento ed emozione, viaggiando assieme, hanno tracciato lo stesso percorso. Con una differenza: la nozione finirà nella memoria procedurale o semantica, la memoria del sentimento di incapacità o di inadeguatezza nella memoria autobiografica, intaccando significativamente l’autostima e l’autoefficacia dell’alunno. Il ripetersi di questo meccanismo trasmetterà al bambino l’idea di non essere in grado di eseguire quel dato compito, generando in lui un senso di impotenza. In più l’esperienza ripetuta del fallimento gli darà conferma della sua incapacità innata.

Questi vissuti emotivi possono causare una forte sofferenza che può esprimersi inizialmente con rabbia, aggressività, ritiro interiore e isolamento fino all’instaurarsi di veri e propri stati di ansia e depressione. Talvolta il disagio psicologico può non essere riconosciuto tempestivamente ed essere interpretato come scarso impegno, svogliatezza e pigrizia, peggiorando il quadro clinico dell’alunno.  Non mancano il manifestarsi di somatizzazioni come vomito, mal di pancia e cefalea, e, in alcuni casi particolari, depressione o fobia scolastica.

Ognuno di noi può facilmente ricordare la sensazione che ci pervadeva quando l’insegnante ci chiamava alla lavagna e il ricordo sarà tanto più forte quanto ciò che provavamo era riconducibile a emozioni di angoscia e terrore. Non è raro ricordarsi la sensazione di paura del compito in classe, dell’interrogazione o dell’esame di maturità anche dopo molti anni.

Alla base di tutto l’apprendimento c’è la relazione educativa, l’alleanza che si crea tra l’educatore e il bambino: quando questa si basa su emozioni positive come la motivazione allo studio, la gratificazione e il senso di autoefficacia, si favoriranno i processi di apprendimento e il successo scolastico degli alunni.

Le emozioni che noi viviamo lasciano una traccia a lungo termine nel nostro cervello e se durante l’apprendimento attiviamo emozioni negative e antagoniste il ricordo sarà indelebile, con conseguenze emotivo/psicologiche a lungo termine.

Dr.ssa Rodi Maria Novella