GIOCHI DA TAVOLO E FUNZIONI ESECUTIVE

GIOCHI DA TAVOLO E FUNZIONI ESECUTIVE

2^ APPUNTAMENTO CON LA DIDARUBRICA!

Il precedente articolo “Il valore educativo del gioco: una piccola introduzione” affrontava l’importanza del gioco durante le varie fasi di crescita e di sviluppo del bambino e del suo intrinseco valore educativo. Le diverse tipologie di gioco identificate prendevano in analisi in modo particolare il “gioco libero”, quindi una tipologia di gioco dove, in linea generale, non sono previste regole specifiche o modalità strutturate e fisse che si ripetono, come accade, invece, nei giochi da tavolo.

In questo articolo, infatti, approfondiamo il legame tra giochi da tavolo e sviluppo e potenziamento delle funzioni esecutive, ovvero quelle “attività di autoregolazione messe in atto attraverso il tempo, che modificano i comportamenti del soggetto al fine di favorire il raggiungimento di obiettivi futuri” (Benso). Vedremo quali sono le principali funzioni esecutive, fondamentali per l’apprendimento, e con quali giochi giocare con i bambini, per poterle stimolare e potenziare.

Il gioco da tavolo è antico tanto quanto l’uomo, alcuni archeologi fanno risalire la nascita del gioco strutturato addirittura al 9000 a.C.; molto spesso si trattava di giochi che avevano significati religiosi, legati a credenze ed usanze tipiche delle culture in cui si erano sviluppati. Tra i primi giochi si trovavano quelli da tavoliere, caratterizzati da percorsi con caselle e pedine, mosse da dadi; successivamente anche scacchi e giochi di carte. Nell’800, gli antenati degli odierni wargames, ossia giochi di pianificazione e di battaglia (Risiko, tra i più famosi), addirittura venivano utilizzati per far apprendere le tattiche di guerra agli ufficiali degli eserciti.

Altra caratteristica tipica dei giochi da tavolo, oltre ad avere un regolamento da rispettare, è quella che i giocatori si mettono in un “conflitto artificiale che porta ad un risultato quantificabile” (Bertolo e Mariani) ossia l’obiettivo è quello di vincere e per fare questo c’è bisogno di modificare i propri comportamenti per raggiungere lo scopo, ed è qui che entrano in gioco le funzioni esecutive.

Tra le principali funzioni esecutive troviamo: l’autoregolazione emotiva, la flessibilità mentale, l’organizzazione mentale, l’inibizione alla risposta, la memoria di lavoro, attenzione e concentrazione e la pianificazione.

L’autoregolazione emotiva è la capacità di gestire le proprie emozioni e tenere sotto controllo i propri sentimenti, per evitare che ostacolino il raggiungimento dei propri obiettivi; due giochi utili per la stimolazione di questa funzione sono “TABOO” e “PASSA LA BOMBA”, in entrambi il fattore tempo crea una certa complicazione a tenere sotto controllo le emozioni che si provano durante la partita.

La flessibilità mentale è la capacità di spostare l’attenzione tra più compiti, adattandosi a nuove situazioni e riuscendo a gestire gli imprevisti del caso, un gioco che stimola questa funzione è “UNO” dove spesso si presentano imprevisti e necessità di cambiare strategia.

L’organizzazione mentale rappresenta l’efficienza temporale nell’elaborazione delle informazioni, che coincide con il tempo che viene impiegato per risolvere in maniera autonoma e fluente in compiti di natura cognitiva, un esempio di gioco dove utilizzare questa funzione è “INDOVINA CHI?” dove le informazioni vengono utilizzate per categorizzare le diverse figure da escludere o meno dalla ricerca del personaggio misterioso.

L’inibizione alla risposta rappresenta la capacità di inibire risposte prepotenti, che mettiamo in atto impulsivamente, e di interrompere risposte in corso, controllando l’interferenza, un gioco adattissimo allo stimolo di questa funzione è “FANTASCATTI”, dove i colori e le forme delle pedine hanno grande capacità di far sbagliare.

La memoria di lavoro è la capacità di tenere a mente le informazioni legate all’esecuzione di un’attività, per il tempo necessario a portare a termine l’attività stessa, un gioco molto utile alla stimolazione di questo tipo di memoria è “SNORTA”, dove è fondamentale tenere a mente gli animali di tutti gli altri giocatori e riprodurne il verso più velocemente possibile.

L’attenzione e la concentrazione sono quelle capacità che permettono di selezionare alcuni stimoli ambientali tra molti disponibili in un certo momento, ignorando quelli non utili; un gioco indubbiamente utile a questo scopo è “DOBBLE”, dove, più velocemente possibile, dobbiamo trovare l’immagine comune alle carte, escludendo le figure non utili allo scopo.

Infine, la pianificazione è la capacità di immaginarsi come raggiungere uno scopo e nel dettaglio, quali passi compiere per farlo; un gioco tipico che possiamo utilizzare per sviluppare questa capacità è “LABIRINTO”, dove prima di fare qualsiasi mossa, dobbiamo organizzare la strategia più utile a raggiungere l’obiettivo.

Naturalmente questi sono solo esempi di gioco da poter utilizzare, ed è anche importante puntualizzare che i giochi da tavolo non vanno a stimolare una sola funzione esecutiva, ma più funzioni contemporaneamente. È inoltre fondamentale scegliere dei giochi che oltre a potenziare le funzioni esecutive dei bambini, siano anche piacevoli da fare insieme, per poter condividere con loro tempo di qualità, unito a divertimento e svago.

Buon divertimento!

Dr.ssa Bucci Margherita

 

Riferimenti bibliografici:

  • Ligabue A. “Didattica ludica. Competenze in gioco”, Edizioni Centro Studi Erickson, 2020.
  • Vicari S. e Di Vara Silvia (a cura di) “Funzioni esecutive e disturbi dello sviluppo. Diagnosi, trattamento clinico e intervento educativo”, Edizioni Centro Studi Erickson, 2017.